Caso Evergrande: Nessuno Dice Cosa E' Davvero Successo
- Federico Luigi Viviani
- 8 nov 2021
- Tempo di lettura: 2 min
Molto si è scritto e molto si è sentito sul caso Evergrande in Cina. Quasi da nessuna parte, però, si riesce davvero a comprendere cosa ci sia dietro allo scoppio inatteso del famoso "caso" (e del suo anagramma "caos").
Partiamo dal principio. Evergrande è una delle più grandi aziende cinesi di sviluppo immobiliare, nonchè una delle aziende più indebitate al mondo, che attualmente sta attraversando dei problemi di liquidità che portano al timore che non riesca a far fronte alle scadenze dei propri debiti (tanto da crederla veramente ad un soffio dal default). I mercati hanno reagito con nervosismo, tanto che le vendite sul titolo siano state cosi massicce da portare la quotazione del colosso ai livelli più bassi dell'ultimo quinquennio.
La principale preoccupazione dei mercati, al di là delle dimensione mastodontiche di Evergrande e i problemi che scaturirebbero in via diretta da un suo default, è che il caso Evergrande stesso possa generare un effetto domino sul settore immobiliare cinese e, di conseguenza, propagarsi ed avere effetti sistemici. Diverse considerazioni suggeriscono che questo, però, non sia probabile.
Ma torniamo alla domanda di partenza: cosa ha fatto, quindi, davvero scaturire il problema? Pechino, nel tentativo di frenare eccessi di indebitamento da parte delle società di sviluppo immobiliare, ha annunciato tre "linee rosse", imponendo dei tetti su:
il rapporto tra debiti e patrimonio netto (D/E);
il coefficiente netto di indebitamento;
il rapporto tra cassa e debito a breve scadenza.
Al tempo in cui furono annunciati questi tre nuovi paletti, Evergrande non era in regola su nessuno di essi ed era gravemente impreparata, ma dalla metà del 2021 è stata in grado di portare il coefficiente di indebitamento netto in linea con i limiti imposti dal governo centrale, ma si trova tuttora in difetto riguardo il primo ed il terzo "paletto". Per questo motivo, l'azienda non è potuta accedere a nuovi prestiti da parte delle banche in modo da poter far fronte alle scadenze ristrutturando il debito, e si trova, perciò, a corto di liquidità per poter rinnovare i propri debiti.
(Va infine precisato che, attualmente, l'azienda è solvibile e non è dal punto di vista tecnico in crisi di liquidità: il rapporto D/E è pari infatti a 0.83).
Federico Luigi Viviani
FLV CONSULTING
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Disclaimer: il precedente articolo non è un sollecito ad acquistare alcuno strumento finanziario.
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